Dove Siamo | Ausonia Vini Abruzzo

Il territorio

I vitigni AUSONIA nascono e vivono a 270 metri sul livello del mare, nel territorio del Comune di Atri (TE), protetti ad ovest dal Massiccio del Gran Sasso (quasi 3000 m. slm) e ad est dal mare Adriatico.

La posizione collinare e la vicinanza alla Riserva Naturale Regionale Oasi WWF “Calanchi di Atri“ , offrono un microclima adatto alla coltivazione della vite; la tarda primavera infatti è caratterizzata da un clima temperato con buone precipitazioni, mentre le giornate estive sono spesso allietate da una fresca brezza con una buona escursione termica tra il giorno e la notte.

Durante l’inverno invece i vigneti trascorrono alcune giornate ricoperti da un candido strato di neve che li protegge dai venti freddi provenienti dal mare.

Azienda Agricola Ausonia C.da Nocella,  64032 Atri (TE) Italia  tel. +39 085 9071026, +39 340 232 9860

In Alto

Atri e la Riserva Naturale Regionale Oasi WWF dei Calanchi.

La scoperta di un territorio.

Atri, l’antica Hatria Picena, fondata dai Piceni, è un borgo abruzzese ricco di storia, situato a 444 m. sul livello del mare in una zona collinare argillosa. Ad Atri si deve probabilmente il nome del mare Adriatico dal quale dista pochi chilometri; molti storici affermano che Atri abbia preso il nome da Adranus a cui era sacro il lupo appenninico.

Nel periodo preromano Atri era la capitale picena del Sud e nel 290 a C. divenne Municipuim Foederatum di Roma.

In seguito, sotto la dominazione dei duchi di Spoleto, dei Franchi e del Conte di Loretello, Atri attraversò un periodo buio che si protrasse fino al termine della guerra tra papato e impero. Nel 1251 Innocenzo IV restituì l’autonomia comunale e la elevò a diocesi. Dal 1315 seguì un periodo incerto tra Svevi ed Angioini, finchè nel 1393 Antonio D’Acquaviva, conte di S. Flaviano, l’acquistò per 35000 ducati dal re di Napoli. Il periodo dei duchi D’Acquaviva durò per oltre 3 secoli fino a quando, nel 1760, Atri tornò alle dirette dipendenze del re delle Due Sicilie, poi passare all’Italia unita.

Ricca di storia e di cultura, ad Atri è possibile visitare uno dei monumenti più noti d’Abruzzo, la Cattedrale di S.Maria Assunta del XII secolo, alla quale sono annessi il chiostro del XIII secolo e il museo nel quale sono conservate numerose e preziose reliquie.

Il Palazzo Ducale degli Acquaviva, le antiche fontane, unitamente al Teatro Comunale, al Museo Archeologico e a quello Civico Etnografico costituiscono testimonianza diretta della ricchezza storica, artistica e culturale di questo piccolo borgo abruzzese.

Per conoscere meglio la Città di Atri

In Alto

I Calanchi: un sito di interesse comunitario.

I calanchi sono un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose.

Nel 1995, dopo che la Comunità Europea aveva identificato i calanchi di Atri come sito di interesse comunitario (SIC), viene istituita la Riserva Naturale Regionale Oasi WWF “Calanchi di Atri”. Un patrimonio paesaggistico di forte impatto visivo, tanto da attribuirgli anche il nome di “bolge dantesche” e di “scrimoni”.

A differenza di altri siti dove i calanchi stanno via via scomparendo a seguito delle riforme agrarie degli anni ’50, gli apparati calanchivi di Atri invece, mantengono immutato il loro aspetto e il loro naturale processo di formazione, costituendo un’importante eredità paesaggistica locale.

Per conoscere meglio la Riserva

Il territorio

Atri e la Riserva Naturale Regionale Oasi WWF dei Calanchi.

La scoperta di un territorio.

I Calanchi: un sito di interesse comunitario.

Chi siamo

Diario

Ausonia